La storia dell albero di natale

L’albero di Natale rappresenta, insieme al presepe, una delle tradizioni natalizie più diffuse nel mondo. Ma, mentre del presepe è chiara l’origine cristiana, meno chiara è l’origine dell’albero di Natale. L'immagine dell'albero come simbolo del rinnovarsi della vita è un tradizionale tema pagano, presente sia nel mondo antico che medioevale ed in seguito assimilato dal Cristianesimo. La derivazione da queste antiche tradizioni, tuttavia, non è stata ancora ...
provata con certezza. Sicuramente esso risale almeno alla Germania del XVI secolo, nella cui tradizione ritroviamo un albero decorato con mele, noci, datteri e fiori di carta. In particolare la città di Riga è fra quelle che si proclamano sedi del primo albero di Natale della storia. Ma qual è il significato simbolico dell’albero di Natale? La festa del Natale si sovrappone quasi perfettamente alle celebrazioni per il solstizio d'inverno, ed in particolare al culto del “Sol Invictus”. Il culto del Sol Invictus ha origine in oriente, in particolare in Siria ed Egitto, dove le celebrazioni erano di grande solennità e prevedevano che i sacerdoti, ritiratisi in appositi santuari, ne uscissero a mezzanotte annunciando che la Vergine aveva partorito il Sole, raffigurato come un infante. In alcune città d'Arabia e d'Egitto inoltre, i pagani celebravano una festa dedicata al trionfo della luce sulle tenebre, e incentrata sulla nascita del dio Aîon, generato dalla vergine Kore. Il culto arrivò anche a Roma, dove il “sole che nasce” veniva festeggiato con riferimento al dio Mitra. In origine dunque, il 25 dicembre si festeggiava il sole che, dal solstizio d’inverno “rinasce” (le giornate ricominciano ad allungarsi facendo presagire il ritorno della primavera, il ritorno della “vita”).
Tornando all’albero, esso ha rappresentato da sempre e per tutte le culture il simbolo della vita. I druidi, antichi sacerdoti dei Celti, notando che gli abeti rimanevano sempre verdi anche durante l'inverno, li considerarono un simbolo di lunga vita e cominciarono a onorarli nella festa del solstizio d’inverno. In alcune tradizioni del nord europa, in questo periodo era tradizione bruciare un albero (un pino o un abete, alberi resinosi e molto infiammabili) come simbolo di luce.
La stessa parola abete significa simbolicamente nascita, origine. La lettera A e la lettera B (in greco "alfa" e "beta", in ebraico e caldaico "alef" e "bet") formano d'altronde la stessa parola "alfa-beto". L'"A-bete" simboleggiava dunque anche un'espressione alfabetica, cioè letterale della nascita di tutte le cose, e perciò era celebrato a "Natale" che significa infatti nascita.
Nel Medioevo si diffuse poi la tradizione degli "Adam und Eva Spiele" (giochi di Adamo ed Eva) che prevedeva la ricostruzione nelle chiese e nelle piazze dello scenario del paradiso terrestre, proprio nel 24 di dicembre, vigilia di Natale, con tanto di alberi pieni di frutta, simboli dell'abbondanza e del mistero della vita. Successivamente gli alberi da frutto vennero sostituiti da abeti poiché quest'ultimi avevano una profonda valenza "magica", riconducibile sempre alla cultura celtica.
Per molto tempo, la tradizione dell'albero di Natale rimase tipica delle regioni a nord del Reno. I cattolici la consideravano un uso protestante. Furono gli ufficiali prussiani, dopo il Congresso di Vienna, a contribuire alla sua diffusione. A Vienna l'albero di Natale apparve nel 1816, per volere della principessa Henrietta von Nassau-Weilburg, ed in Francia nel 1840, introdotto dalla duchessa di Orléans.
Anche lo scrittore tedesco Johann Wolfgang Goethe contribuì alla diffusione dell'albero di Natale: pur non essendo estremamente religioso, amava moltissimo quella tradizione e nella sua opera più famosa, I dolori del giovane Werther, inserì una descrizione dell'albero natalizio, che da quel momento in poi diventerà protagonista anche nella grande letteratura.
Quando la Regina Margherita, moglie di Umberto I, ne fece allestire uno nel salone del Quirinale, la cerimonia dell’albero di Natale divenne popolare anche in Italia.
Invece che essere arso, l’abete iniziava ad essere addobbato ed ai frutti si preferivano sempre più ghirlande, nastri, candeline, fino a quando alcuni fabbricanti svizzeri e tedeschi cominciarono a preparare leggeri e variopinti pendenti di vetro soffiato che diventarono di moda e costituirono l’ornamento tradizionale dell’albero natalizio.
Nel tempo tantissime leggende sono nate per spiegare l’origine dell’albero di Natale. Quella più legata alla nostra tradizione è la leggenda del miracolo compiuto dal vescovo Winfried, divenuto poi santo col nome di Bonifacio. Mentre era missionario nella Germania settentrionale il vescovo si imbattè in alcuni pagani, adoratori di una quercia, che preparavano il sacrificio del piccolo principe Asulf al dio Thor. Bonifacio fermò tale atto barbaro e abbattè la quercia, al cui posto apparve subito un abete. Il vescovo spiegò ai pagani che, trattandosi di un albero sempreverde, era l'albero della vita e pertanto rappresentava Gesù Cristo.(http://www.giornalisticamente.it)
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