Dopo Sarah Scazzi adesso Yara. Fermato un Tunisino

Dopo SARAH SCAZZI adesso Yara...
Fermato un Tunisino
L'uomo era ricercato dagli inquirenti fin dai primi giorni dopo la scomparsa della tredicenne avvenuta venerdì 26 novembre da Brembate Sopra, in provincia di Bergamo. Le notizie che trapelano dalle forze dell'ordine sono pochissime. L'ispezione delle forze dell'ordine è avvenuta nel massimo riserbo al largo del porto di Sanremo Imperia; insieme ai carabinieri, è intervenuta anche ...
un'imbarcazione della locale Guardia Costiera. Il tunisino potrebbe essere portato già nelle notte a Bergamo dove sarà interrogato dal pm. Ancora tutto da chiarire il ruolo che potrebbe avere avuto nella vicenda.
Si tratterebbe di un tunisino che nei giorni scorsi, durante le indagini, era diventato «interessante» per i carabinieri. Che genere di interesse? Mistero. Nel gelo della notte ligure, gli inquirenti non commentano. La notizia ha sparso un ventaglio di interrogativi. Si tratta di una svolta? Una svolta sì, ma ancora - come tanti passi di questa vicenda e dei suoi racconti - una svolta ambigua, che ha di fronte altre diramazioni. Un normale rientro a casa? O la fuga da un clima che si fa pericoloso, anche soltanto per un sospetto, soprattutto in un territorio dove per uno straniero «controllato» significa spesso «delinquente»? O il tentativo di scappare da qualcosa di più pesante?
A Brembate di Sopra, nei paesi intorno, nel comprensorio dell'Isola, ieri si è svolta una veglia con due anime amalgamate: quella spirituale, cioè la preghiera rivolta al cielo per la vita e il ritorno di Yara, e quella terrena e fisica, cioè l'abbraccio, la comunione di sentimenti e appoggio a una famiglia che in fondo al vialetto sconta dolore e apprensione in una solitudine figlia della discrezione. La folla si era già sparsa verso le case quando è arrivata la notizia della caccia in mare a un misterioso «fuggitivo» di cui nessuno fino a questo momento aveva sentito parlare. Ma Brembate non è Avetrana. Qui non c'è il ritmo dei colpi di scena, delle confessioni, delle ritrattazioni; qui c'è un'attesa, un'indagine su un vuoto lasciato venerdì 29 novembre e, per ora, colmato da notizie, lettere, testimonianze, ricerche, speranze di piste che vanno ad aggiungersi l'una all'altra senza il giallo in sequenza dei colpi di scena.
L'operazione congiunta dei carabinieri e della Guardia costiera è stata particolarmente complessa. Intorno alle ore 17 di pomeriggio un ufficiale dei carabinieri impegnato nelle indagini sulla scomparsa della ragazza, ha contattato la direzione marittima di Genova chiedendo di fermare la partenza del traghetto Berkane, della compagnia marocchina di navigazione Comanav, che da Sanremo era in procinto di salpare per il Marocco. In quel momento, tuttavia, il traghetto era già partito da Sanremo e si trovava a 17 miglia dalla costa, in acque territoriali internazionali, dove non era possibile alcun intervento. A quel punto, il direttore marittimo della Liguria ha personalmente contattato il comandante del traghetto, spiegandogli la situazione. Quest'ultimo ha allora invertito la rotta ed è rientrato in acque italiane, dove la nave è stata raggiunta da un'imbarcazione dalla Guardia costiera a bordo della quale vi erano anche alcuni carabinieri. I militari sono saliti sulla nave ed hanno fermato la persona sospetta, che è stata fatta salire a bordo dell'imbarcazione militare che è rientrata a Sanremo. (La Stampa.it)
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