Protesta immigrati a Rosarno (VIDEO)

Ancora proteste e scontri a Rosarno in Calabria. Stamane sono scesi in piazza gli emigranti, poi c'è stata la reazione degli abitanti. Alcune decine di cittadini hanno occupato il Comune per potestare contro la presenza degli emigrati, hanno bloccato la statale e chiesto l'allontanamento di chi ha provocato i disordini.

Il ministro dell'Interno Roberto Maroni e il ministro della Difesa Ignazio La Russa sostengono che...
 c'è stata troppa tolleranza verso i clandestini; la Fondazione Farefuturo, presieduta da Gianfranco Fini è sulla sponda opposta: bisogna combattere la schiavitù che c'è a Rosarno, non gli schiavi; il segretario del Pd accusa Maroni di giocare allo scaricabarile; il Vaticano, attraverso monsignor Marchetto, invita al ritorno al dialogo.

Gli immigrati sono usciti stamani dalle due strutture in cui sono ospitati e sono scesi in strada attuando due blocchi stradali, uno a nord e uno a sud dell'abitato. Spaccate alcune vetrine e rovesciati cassonetti. Proteste da parte degli abitanti contro la rivolta: un cittadino ha sparato due colpi di fucile in aria a scopo intimidatorio e più tardi è stato fermato. Ci sono stati anche scontri tra alcuni carabinieri e poliziotti e un gruppo di abitanti di Rosarno che tentava di raggiungere degli immigrati: «Dovete picchiare loro perché sono i veri criminali». Negozi e scuole chiusi.
La rivolta degli immigrati. Stamani circa duemila immigrati si sono concentrati davanti all'ingresso del comune di Rosarno. Il commissario prefettizio Francesco Bagnato gli ha garantito protezione e miglioramento delle condizioni igieniche. Gli immigrati hanno scandito slogan di protesta e innalzano alcuni cartelli di protesta in inglese, poi sono rientrati nei centri in cui sono ospitati a Rosarno e a Gioia Tauro e la tensione si è allentata, anche se le forze dell'ordine mantengono un presidio soprattutto per evitare contatti tra gli abitanti del paese e gli immigrati. Nel corso dei disordini i manifestanti hanno lanciato pietre contro una troupe del TG2. A fare scoppiare la protesta ieri è stato il ferimento da parte di persone non identificate di alcuni extracomunitari con un'arma ad aria compressa. I feriti, tra i quali c'è anche un rifugiato politico del Togo con regolare permesso di soggiorno, non destano particolari preoccupazioni, ma la volontà di reagire che, probabilmente, covava da tempo nella colonia di lavoratori ammassati nella struttura di Rosarno in condizioni ai limiti del sopportabile, e di altri nelle stesse condizioni a Gioia Tauro in locali dell'Ex Opera Sila, non ci ha messo molto a esplodere e armati di spranghe e bastoni, gli extracomunitari hanno invaso la strada statale che attraversa Rosarno mettendo a ferro e fuoco alcune delle vie principali della cittadina. «Contro di noi violenze e razzismo».

La reazione degli abitanti di Rosarno. Alcune decine di abitanti di Rosarno hanno occupato il Municipio per protestare contro la presenza degli immigrati e chiedere che vengano mandati via. I promotori della protesta, mentre altre persone hanno bloccato la Statale 18, hanno chiesto di incontrare il commissario prefettizio al quale, secondo quanto hanno riferito, vogliono chiedere di attivarsi immediatamente per fare allontanare gli immigrati che vivono in paese dopo gli incidenti accaduti ieri. «Non siamo più disponibili - ha detto uno degli abitanti - a tollerare questa situazione».
Maroni e La Russa: troppa tolleranza. La rivolta degli extracomunitari a Rosarno è determinata dal fatto che «in tutti questi anni è stata tollerata, senza fare nulla di efficace, una immigrazione clandestina che da un lato ha alimentato la criminalità e dall'altro ha generato situazioni di forte degrado come quella di Rosarno», ha detto il ministro dell'interno, Roberto Maroni, nel corso della trasmissione Mattino 5. «A Rosarno - ha spiegato Maroni - stiamo intervenendo con i mezzi e i tempi necessari. Inoltre, abbiamo per ora posto fine agli sbarchi di clandestini a Lampedusa e a poco a poco riporteremo alla normalità le situazioni». Il

Viminale ha costituito una task force che avrà il compito di affrontare la questione per «affrontare la questione non solo dal punto di vista dell'ordine pubblico, ma anche per quanto riguarda gli aspetti legati allo sfruttamento del lavoro nero e all'assistenza sanitaria». Sulla stessa lunghezza d'onda di Maroni il ministro della Difesa, Ignazio La Russa: «Lo Stato ha il dovere di fare rispettare le leggi, di fare rispettare le regole. Non può esserci tolleranza, specie per chi usa la violenza in maniera così evidente, per il solo fatto che è un immigrato. Anzi - conclude - credo che il degrado sia proprio derivato dalla troppa tolleranza nei confronti dell'immigrazione clandestina di questi ultimi anni».

Farefuturo: troppa schiavitù. Gianfranco Fini, presidente della Camera, esprime il suo pensiero attraverso la Fondazione Farefuturo di cui è presidente: «Bando ai buonismi e alle cose non dette: in Italia esiste la schiavitù. E più precisamente a Rosarno, cittadina di quindicimila abitanti nella piana di Gioia Tauro» si legge sul sito nel quale si ricorda che la cittadina calabrese ospita 5.000 immigrati di 23 nazionalità: «Un popolo di disperati» che svolgono «un lavoro massacrante che gli italiani non vogliono più fare» con «condizioni di lavoro e di vita di questa gente sono ben al di là del limite accettabile in un paese civile». «Come se non bastasse, e in realtà basterebbe eccome, a volte passa una macchina piena di giovanotti calabresi che sparano sugli immigrati. E non è razzismo, o almeno non solo. Spesso è una vendetta dovuta al mancato pagamento dell'obolo richiesto dalla criminalità». Il ferimento di due immigrati non può giustificare, scrive il magazine, il «far west» di ieri sera: «Nessun motivo, nemmeno il più valido, giustifica l'uso della violenza» ma «la schiavitù degli africani di Rosarno è un problema che va affrontato con decisione. Perchè in uno Stato civile, moderno e democratico, non si può tollerare che migliaia di persone vivano nell'indigenza più totale, senza il minimo di dignità che dovrebbe essere garantita non tanto da leggi, fondi pubblici o piani di integrazione, quanto dalla civiltà di ognuno di noi». «È un problema culturale, prima di tutto. E di criminalità organizzata. Le prospettive future, però, non sembrano rassicuranti. Soprattutto se ci sarà ancora chi, come è successo ieri sera a Rosarno, inciterà le forze dell'ordine a sparare addosso ai rivoltosi. Il disagio sociale e la violenza vanno sconfitti con buonsenso e giustizia, non repressi con altrettanta violenza».



Bersani: Maroni gioca allo scaricabarile. «Per i fatti di Rosarno dico che in queste ore è necessario intanto fare calmare le cose. Bisogna però andare alla radice. Lì c'è mafia, sfruttamento, xenofobia e razzismo», ha detto il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, a Reggio Calabria per incontrare i vertici della Procura generale dopo l'attentato dinamitardo di domenica. «E mi dispiace molto che il Ministro dell'Interno Roberto Maroni non abbia perso l'occasione anche stavolta di fare lo scaricabarile sull'immigrazione clandestina. Vorrei ricordagli che subiamo anche danni, in vigenza, di una legge che si chiama Bossi-Fini. È ora che se lo ricordi anche il ministro».(ilmattino.it)
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